Jimmy Edgar

Jimmy Edgar

 

 

 

Detroit Music festival, anno 2003: un giovane ventenne, magro, flemmatico e dall’aria molto elegante, sale sul palco. Inizia a suonare. Un’esibizione pazzesca, la sua: chi c’era racconta che perfino la polizia lì presente per mantenere l’ordine pubblico ad un certo punto si era messa a ballare. Ecco: il talento di Jimmy Edgar è luce pura che risplende ovunque. Da sempre. Lo è da quando appena quindicenne suonava ai rave nella natìa Detroit condividendo la console con gente come Juan Atkins, Derrick May e Kevin Saunderson, lo è da quando le prime uscite (ancora da minorenne, o giù di lì) su etichette come Merck e Poker Flat gli diedero immediatamente un credito su scala globale, lo è da quando l’electro venata di jazz e di psichedelia futurista delle sue uscite su Warp (l’eccezionale lp “Bounce, Make, Model” ad esempio) lo ha consacrato uno dei grandi dell’elettronica contemporanea. Lui, prende tutto con tranquillità. Classe innata. Sensibilità artistica totale. Quella che gli permette di essere non solo un venerato esperto di musica coi software ma anche un polistrumentista preparatissimo (tastiere, percussioni, sassofono…), così come quella che lo ha portato ad essere, nel frattempo, anche un quotatissimo fotografo di moda. Perché c’è arte e visionarietà in ogni suo gesto, in ogni sua idea. La musica, però, il primo amore; far evolvere costantemente il suo suono, il primo obiettivo. Vuoi da solo a suo nome, vuoi con altri progetti (quello in chiave electrofunk targato Her Bad Habit, o il Black Affair creato in combutta con Steve Mason della Beta Band, e poi ancora Plus Device, X District, Michaux, dove far incontrare sperimentazione, dilatazioni temporali, suggestioni hip hop e mille altre cose ancora). Difficile prevedere quindi il set che regalerà a NETclub; anche se chi lo ha incontrato le ultime volte racconta che in questi mesi sta lavorando a stilizzare, a modo suo, certe suggestioni tra techno, electro e minimal. Comunque sia, sarà una meraviglia vederlo all’opera.ali rurali improvvisati con la band The Butchers Nevari.